Il glucosio rappresenta la più importante fonte di energia per le cellule del nostro organismo; il Diabete Mellito comprende un gruppo di disturbi metabolici accomunati dal fatto di presentare una persistente instabilità del livello glicemico del sangue, passando da condizioni di iperglicemia, più frequente, a condizioni di ipoglicemia.
L’ingresso del glucosio dal sangue nelle cellule viene regolato da un ormone chiamato insulina, il deficit di secrezione insulinica o l’insensibilità alla sua azione sono proprio i due meccanismi principali attraverso cui si espleta il diabete.
Esistono diversi tipi di terapie e farmaci (orali o tramite iniezioni sottocutanee) che, sotto un controllo continuo del paziente e del medico, somministrano questo ormone, ma è bene sapere che un controllo della propria alimentazione e del proprio stile di vita può limitare il trattamento farmacologico o l’insorgenza futura di forme più acute.
Molti studi hanno evidenziato l’importanza del cambiamento dello stile di vita nelle persone affette da diabete mellito, un regime dietetico in cui i rapporti tra carboidrati, proteine, acidi grassi saturi e insaturi siano ben controllati è fondamentale affinché la terapia farmacologica riesca a controllare efficacemente la glicemia.
Contrariamente a quanto avveniva in passato, non si prescrivono più regimi nutrizionali ipoglucidici, ma si ritiene che l’apporto di carboidrati debba costituire il 50-55% del totale giornaliero di calorie, l’apporto di grassi circa il 30% (cercando di ridurre i grassi saturi a meno del 10%) e l’apporto proteico intorno al 10-20% (non più di 0,8-1 gr/kg/die).
Ecco i consigli per una efficace ‘dietoterapia’:
- Consumare 5 porzioni al giorno tra ortaggi e frutta, variando i colori: verde (verdura), rosso (pomodori), arancione (carote, arance)
- le fibre, in quantità di 20-30 gr/die, sono utilissime nel controllo glicemico, dei trigliceridi e del peso corporeo (attraverso un aumento del senso di sazietà)
- Preferire pane e pasta integrale
- Mangiare almeno tre volte a settimana i legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli, ecc.)
- Consumare almeno due porzioni di pesce a settimana
- Preferire carni magre e bianche
- Bere una tazza di latte parzialmente scremato o scremato al giorno oppure uno yogurt magro
- Assumere formaggi e latticini non più di 2 volte a settimana
- usare solo olio di oliva crudo come condimento eliminando i grassi “saturi” come burro, strutto, panna, etc
- Ridurre al massimo anche i cosiddetti grassi “trans”, presenti in crackers, biscotti, merendine
- Tra le bibite preferire quelle “diet”, senza zucchero
- Limitare l’alcool o eliminarlo completamente nei pazienti in sovrappeso
Lo stile di vita non è solo alimentazione, ma anche esercizio fisico; è dimostrato che un modesto esercizio fisico della durata di 30 minuti circa per 5 giorni alla settimana possano produrre effetti positivi, sia a livello di prevenzione che per quanto riguarda il ritardarsi dei possibili effetti. A meno che non sia controindicato per la coesistenza di altre patologie, l’esercizio riduce l’intolleranza al glucosio (migliorando la sensibilità all’insulina) e diminuisce i fattori di rischio cardiovascolari.
Contrariamente a quanto si può pensare (l’esercizio fisico consuma le riserve di glucosio) capita che durante lo sforzo fisico la glicemia aumenti. Basandosi sulle indicazioni del proprio medico curante ed eventualmente sui riscontri glicemici può essere quindi necessario prima e/o dopo l’attività sportiva apportare i dovuti cambiamenti alla terapia insulinica tenendo conto di tali informazioni.